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 Quale satira... e perché poi?

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MessaggioTitolo: Quale satira... e perché poi?   Quale satira... e perché poi? EmptyGio 15 Lug 2010, 06:03

Satira è un termine che ha notoriamente assunto molti significati nel corso della storia: ha irriso il potere (politico e/o religioso) costituito, ha reso di mira personaggi pubblici anche al di fuori dei canali standard del potere, semplicemente perché in vista, talvolta ha lasciato da parte la persone specifiche per concentrarsi invece sule piccole e grandi debolezze umane (come scrivere su un forum tra le cinque e le sei di un torrido giovedì mattina lanciando bestemmie contro una tastiera che salta una lettera su tre, ma restare determinati a portare avanti un discorso che sa già di logoro appena iniziato senza chiedersi perché, ma al limite perché no?). Essa ha assunto anche molte forme artistiche: poesia, canzone, prosa, fumetto, cartone animato, cinema...

A mio avviso due sono le costanti irrinunciabili che fanno la satira: in primo luogo deve essere buffa, non necessariamente da spanciarsi dalle risate, può anche solo far sorridere, in secondo luogo deve contenere un giudizio morale. Questi due elementi dovrebbero avere una certa sinergia: la prepotenza del lato comico a discapito di quello morale sfocia nell'umorismo da caserma o in quello pecoreccio dove magari si ride del potere o dei vizi, ma la cosa muore lì, la prepotenza della morale sulla comicità a sua volta indebolisce l'efficacia del messaggio.

Chiuso questo preambolo vengo al punto: quale forma satirica prediligete? E quale messaggio vorreste trasmettere a grandi linee?
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Wedhrο
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MessaggioTitolo: Re: Quale satira... e perché poi?   Quale satira... e perché poi? EmptyGio 15 Lug 2010, 18:06

La satira che mi piace è quella che mi sorprende per l'originalità dei ragionamenti, soprattutto se riesce ad andare al cuore della faccenda mostrandone l'essenza scevra dalle sovrastrutture semantiche e morali con cui siamo abituati a ricoprire tutto. Meglio se lo fa senza cadere nel cinismo, nella condiscendenza o nel fervore accusatorio. Tutto questo è niente, però, se il "satiro" non ha un forte carisma e una perfetta padronanza dei tempi comici e delle figure retoriche.
Poi non ha nessuna importanza se è satira politica, sociale, religiosa o quant'altro.

In pratica sto parlando di gente come Lenny Bruce e George Carlin; fra i "moderni" quelli che si avvicinano possono essere Bill Maher e Chris Rock.
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Luther

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MessaggioTitolo: Re: Quale satira... e perché poi?   Quale satira... e perché poi? EmptyGio 15 Lug 2010, 21:22

Wedhro ha scritto:
scevra dalle sovrastrutture semantiche
Nessuna forma di satira lo è.
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Wedhrο
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MessaggioTitolo: Re: Quale satira... e perché poi?   Quale satira... e perché poi? EmptyGio 15 Lug 2010, 21:29

Wedhro ha scritto:
La satira che mi piace è quella che mi sorprende per l'originalità dei ragionamenti, soprattutto se riesce ad andare al cuore della faccenda mostrandone l'essenza scevra dalle sovrastrutture semantiche e morali con cui [noi] siamo abituati a ricoprire tutto.
Forse così si capisce meglio: mi riferivo agli strati di significato che le persone comuni accumulano sui concetti fino a perdere di vista la loro essenza, e mi piacciono i comici che riescono a smantellare questo castello di sabbia semantico. Poi che la satira sia fondamentalmente semantica non ci piove, ma non c'entra niente con quello che volevo dire.
In caso di ulteriori dubbi rivolgersi al dott. Eco, che io so a malapena cosa vuol dire quello che ho scritto.
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